Bufera sul ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano dopo una particolare email venuta a galla all’indirizzo di una famosa influencer.
Sta facendo molto discutere il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per le ultime vicende che hanno visto coinvolta anche la nota influencer, da qualche tempo molto vicina all’uomo per questioni lavorative, Maria Rosaria Boccia. Dagospia, infatti, ha condiviso un’email che il politico avrebbe inoltrato, anche alla donna, con informazioni sensibili sul G7.
Sangiuliano e l’email a Maria Rosaria Boccia
Dagospia ha condiviso in queste ore una lettera datata 5 giugno 2024 che rischia di diventare un vero e proprio caso per il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e i suoi collaboratori. Il politico, infatti, avrebbe coinvolto in vicende “sensibili” relative ad appuntamenti del governo anche Maria Rosaria Boccia, la misteriosa influencer che da qualche mese è entrata nel giro dei collaboratori dell’uomo.
In questo senso, nella lettera inviata per email ci sarebbero una serie di importanti indicazioni pratiche in vista della serata di gala coi ministri della Cultura del G7 in programma tra poche settimane, il 20 settembre. Nel testo reso pubblico da Dagospia si legge: “Visita con sopralluogo agli scavi del Ministro in data 3 giugno, insieme alla dott.ssa Boccia che legge p.c.”. La polemica nasce dal fatto che la Boccia non abbia alcun incarico ufficiale in questo ambito e che, nel contenuto dell’email, vi siano informazioni sensibili anche sul percorso che dovrà seguire la delegazione internazionale di alto livello in quei giorni.
La richiesta di dimissioni
La vicenda, come prevedibile che fosse, ha scatenato una serie di reazioni nei confronti di Sangiuliano. Spicca, tra le prime, quella dell’ex sottosegretario e fedelissimo di Matteo Renzi, Ivan Scalfarotto: “Dagospia pubblica una mail interna al ministero della Cultura, relativa ad atti riservati, arrivata in copia all’ormai famosa ‘consulente fantasma’ Maria Rosaria Boccia. Bisogna che il ministro Sangiuliano riferisca al più presto al Parlamento: se non è in grado di spiegare, allora si dimetta. Meloni non può accettare una simile situazione. Se necessario, siamo pronti alla mozione di sfiducia”, le parole del politico di Italia Viva con tanto di richiesta di dimissioni in caso di mancate spiegazioni.